La Settimana sociale dei cattolici trevigiani raggiunge il significativo traguardo della trentesima edizione, proprio nell’anno in cui celebriamo il settantesimo anniversario della nostra Repubblica. Ricorrenze che coincidono con una fase cruciale della vita civile, democratica ed istituzionale, per il nostro paese e per l’intera Europa. Le fondamenta dell’Unione europea sono scosse dal recente referendum sulla Brexit e da continue spinte che mettono in discussione, oltre che le Istituzioni comunitarie, gli stessi ideali che spinsero i nostri padri a sognare l’Europa unita. L’eterna transizione italiana potrebbe trovare un punto fermo in importanti (anche se discusse) riforme istituzionali che, se saranno confermate dai cittadini, cambieranno in profondità il funzionamento del nostro Stato. Gli stessi Enti locali sono in parte coinvolti in tale riforma della Costituzione e cercano di adeguarsi a recenti e imminenti cambiamenti legislativi: le nuove Province pensate come Enti di secondo livello, le Città metropolitane, la spinta verso i Comuni perché si aggreghino attraverso fusioni o unioni. Sullo sfondo il perdurante scollamento tra istituzioni e cittadini, che sfocia spesso in una generalizzata sfiducia verso chi è percepito come élite. I cattolici impegnati nella vita culturale, sociale, istituzionali e politica, fin dalla Costituente, hanno sempre dato un contributo di idee e di azione al cambiamento inteso come riformismo attento alle regole e alla vita sociale, in vista del rafforzamento delle istituzioni democratiche, di uno Stato più giusto e di una piena partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Di fondo, c’è l’idea che il tema delle regole e del corretto funzionamento degli organi democratici, pur sembrando astratto, sia invece fondamentale per il buon funzionamento della democrazia. La crisi della politica, dei rapporti tra poteri (anche economici), delle procedure democratiche e della capacità decisionale della politica (si veda anche la crisi dell’Unione europea) accade anche per l’incapacità di avvicinare le istituzioni ai cittadini e per le mancate riforme attese da decenni. Le necessarie riforme non solo delle Istituzioni repubblicane, sia centrali che locali, ma anche di quelle europee possono costituire un bagaglio per affrontare quel “cammino nel deserto” che oggi ci troviamo ad affrontare, dentro una crisi che è economica, etica e politica insieme. In quest’ottica, la Settimana sociale si collega al ciclo di incontri che viene pensato in questo periodo dall’associazione “Partecipare il presente” e dalle iniziative per amministratori locali promosse dall’Istituto Toniolo.