“Rimanere cristiani” con Pier Giorgio, Mario e Giovanni

Ci uniamo a tutta l’AC e in particolare al Settore Giovani nazionale per la memoria liturgica (4 luglio) del Beato Pier Giorgio Frassati per prepararci alla celebrazione della festa sia a livello personale che di gruppo.

Ecco il link ad una breve Scheda di presentazione del beato Frassati, dove poter trovare note biografiche, informazioni sulla canonizzazione e alcuni testi, iniziative e pagine Web. In fondo alla pagina, la nuova preghiera di canonizzazione del Beato Pier Giorgio.

Darci occasioni per curare la nostra vita spirituale affinché sia il fondamento del nostro agire nel mondo è il modo più bello e più vero per celebrare Pier Giorgio. Per Frassati l’Eucaristia quotidiana, l’adorazione e il Rosario sono stati i cardini che hanno fondato e dato forza alla sua vita di studente cristiano impegnato nella vita sociale e in particolare a servizio degli ultimi. Una spiritualità irrobustita nel tempo, forte di una grande devozione mariana, di certo non bigotta. Infatti, a chi gli chiedeva: “Sei un bigotto?”, rispondeva nettamente: «No, sono rimasto cristiano».

Con questa semplice proposta desideriamo unirci, come giovani di Ac, in una grande preghiera corale affinché l’esempio del Beato Pier Giorgio ci aiuti a essere sempre giovani veri, che vivono con gioia e pienamente l’incontro con Gesù, persone coraggiose che mettono il cuore nelle azioni di tutti i giorni per orientarle al bene. Ci affidiamo a Pier Giorgio, “uomo delle Beatitudini” come lo definì San Giovanni Paolo II durante l’omelia di Beatificazione, per imparare a vivere sempre “verso l’alto”.

 

L’occasione ci muove a ricordare anche l’appello che Mario Fani e Giovanni Acquaderni lanciarono il 29 giugno di 150 anni fa, attraverso il quale chiamarono a raccolta la gioventù di tutta la nazione per “portar alto e intemerato il glorioso vessillo della religione”. Paolo Trionfini (direttore dell’Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI (Isacem) ci ricorda che questo appello “fu il primo testo ufficiale della Società della gioventù cattolica” e al quale, dunque, “senza introdurre una forzatura in contraddizione con il lungo ‘processo costituente’” dell’Azione Cattolica, “si può far risalire l’emersione pubblica dell’iniziativa in gestazione, che finalmente acquisì la visibilità richiesta dallo scopo prefisso”. Per leggere l’articolo di Trionfini vai al sito www.azionecattolica.it