Ricordo i tempi da vice-presidente diocesano (assieme alla sempre cara e paziente Federica!) quando il corridoio dell’Azione Cattolica trevigiana si riempiva dal lunedì al venerdì di volti belli.
Con gioia rammento i tanti saluti e i molti abbracci degli incontri già al piano terra, dopo i quali affidavamo tutto nelle mani del Signore con la preghiera dei Vespri per salire così le scale vocianti e raggiungere la nostra piccola stanza per cercare di comprendere come meglio arrivare al cuore di ragazzi, giovani e adulti della Diocesi.
Capitava non poche volte che sia il Settore Giovani che l’articolazione ACR condividessero questi sforzi nelle stesse ore e noi vice-presidenti organizzavamo l’orario della cappella al piano terra e della sala riunioni “grande” per poterle al meglio distribuire alle varie commissioni assieme al responsabile ACR.
In tutti questi momenti dove l’organizzazione prende talvolta il posto dei contenuti, emergeva, serafico, Don Claudio, occhi quasi assorti, sorriso sereno, che con sguardo umile ci guardava e ci rincuorava: anche quella sarebbe stata una bella serata di servizio per l’Azione Cattolica.
Così le riunioni passavano. Con il ricordo di quello sguardo silente e potente.
Al termine degli incontri restavamo con Federica e don Cristiano, nostro assistente, a sistemare i files del verbale della serata e condividere le ultime questioni prima di riaggiornarci.
Nel rassettare poi i miei testi ed appunti prima di rincasare, faceva spesso capolino dalla porta ancora Don Claudio, che “casualmente” passava di là prima di salire in appartamento Assistenti AC all’ultimo piano di Casa Toniolo e, semplicemente, così davamo la stura a dialoghi mai banali (per quello che Lui proponeva, più che per i miei modesti pensieri) sulla Chiesa di oggi, sul Vangelo del giorno, sulla filosofia tomista e contemporanea, sul diritto e la sua natura, sui giovani…
E così lo sguardo mite della preghiera vespertina si trasformava, quasi, in uno spirito indagatore, colto e al contempo liberamente curioso e potevo così cogliere lati preziosi, ma mai in realtà nascoti, di un Don Claudio dono del Signore davvero. Di norma il dialogo proseguiva lungo le scale dove Lui non mancava mai la gentilezza di accompagnarmi fino alla porta e all’auto per salutarci e benedirmi.
Un uomo semplice del Signore, una anima bella. Di quelle che aiutano a comprendere il presente, a rendere meno pesante il giogo di una piccola grande responsabilità e a favorire la crescita e la scelta verso passi futuri. In sintesi: un autentico sacerdote, assistente di Azione Cattolica.
Grazie don Claudio per tutto quello che il Signore Tuo tramite ci ha affidato!
28 settembre 2021, Andrea Favaro