Appunti di storia dell’AC trevigiana

a cura di Giuseppe Pagotto

Nell’Ottocento con l’espressione Azione cattolica veniva indicato il Movimento cattolico, un insie-me di interventi volti a promuovere lo spirito cristiano in tutti i settori della società con una serie di iniziative concrete (vedi Ferdinando Ferretton, Annali del movimento cattolico in Diocesi di Tre-viso dall’anno 1874 1l 1906, Treviso, ed. San Liberale, 20122).
Il primo Comitato diocesano, con sede nella canonica del Duomo, nasce nel 1878, grazie al ve-scovo mons. Zinelli, e viene subito affiancato dal Movimento cattolico delle donne, che ha come riferimento le Canossiane. Nel 1886 comincia a prendere forma la sezione cittadina Giovani, pre-ceduta alcuni anni prima, dalle sezioni della zona di Asolo e impegnata soprattutto nel versante socio-caritativo, come le donne e le giovani.
Il 1892 rappresenta l’anno di massimo splendore per il Movimento cattolico: si apre la sala riunio-ni nel palazzo Avogari in piazza Sant’Andrea, nasce La vita del popolo in contemporanea con le Casse rurali e l’Opera per il riposo festivo, si consolida la sezione Giovani.
Nel 1905 Pio X riorganizza il Movimento e nel 1908 il beato mons. Longhin approva i nuovi Statuti. L’attività procede con alterne vicende fino al termine della prima guerra mondiale. Da segnalare nel 1907 il trasferimento della sede in piazza Filodrammatici (uomini e i giovani, mentre le giova-ni e le donne occuperanno sedi diverse, ultima l’Istituto sant’Anna, dove ora sorge Casa Toniolo), la programmazione di incontri formativi socio-culturali-religiosi, le proiezioni cinematografiche, la prima gara di cultura religiosa nel 1914, proseguita poi fino al 1964, l’attenzione alla carità con numerose iniziative, quali il Natale dei poveri, iniziato nel 1892 e ripetuto fino al 1965, le visite ai malati presso l’ospedale o ai carcerati, l’assistenza agli emigranti e ai soldati…
Nel 1919 i primi a ripartire sono i giovani, con mons. Enrico Pozzobon e Luigi Stefanini, presto se-guiti nell’ordine dalle donne e dalle giovani, lo stesso anno, e dagli uomini, nel 1920 con la Lega dei padri di Famiglia, confluita tre anni dopo nella Federazione italiana Uomini cattolici. Nel 1923 con la riforma di Pio XI l’Azione cattolica prende una fisionomia simile all’attuale. Nella nostra diocesi cresce grazie soprattutto ad alcune campagne (contro la bestemmia, l’alcolismo, l’immoralità e per la promozione della buona stampa, dell’Università cattolica, dell’ossequio verso il papa, della carità), all’impegno dei dirigenti-responsabili a livello diocesano e vicariale, alla cu-ra della vita spirituale, anche se non si riesce ad avere una propria casa di esercizi, all’appoggio dei sacerdoti e delle suore. Si registra molto spesso la presenza di dirigenti nazionali, che seguono la nostra esperienza associativa con particolare attenzione, specialmente per le originali proposte formative a tutti i livelli e in tutti i settori. Nel ventennio, inoltre, si cerca di evitare lo scontro aperto con il fascismo (nonostante la distruzione della sede il 1° novembre 1926), prediligendo la lotta non violenta: silenzio, lavoro, preghiera e sacrificio sono le parole guida.
Alcuni fatti di questo periodo: nel 1921 nasce il periodico dei giovani “Fiamma” che uscirà fino al 1961, sostituito da quello unitario “L’Azione cattolica trevigiana”, nel 1922 le donne lanciano la campagna “Una goccia di latte” per il sostegno alle famiglie in difficoltà; nel 1927 nascono i Fan-ciulli cattolici e viene promosso il primo convegno dei chierichetti; nel 1929 viene organizzata la prima mostra dell’artigianato; nel 1934 è avviata la scuola per catechiste; nel 1937 si inizia a par-lare di unità associativa; nel 1938 si sostiene la festa della famiglia e una giornata per i papà e i fratelli dei seminaristi e dei sacerdoti; nel 1945 nascono le Giovanissime.
Dopo la Seconda guerra mondiale l’Azione cattolica fa partire nel 1947 la Scuola di teologia per laici, in sostituzione del Corso superiore di religione, e nel 1948 comincia a promuovere i Comitati civici, strumenti di formazione politica (nel 1951 si conteranno 254 iscritti all’Ac impegnati in poli-tica: 12 sindaci, 80 assessori, 152 consiglieri comunali, 7 consiglieri provinciali e 3 deputati), ma anche di disagio interno all’Associazione, soprattutto da parte dei giovani che non condividevano il collateralismo con la Democrazia cristiana. Il vivace dibattito che ne scaturisce produce anche sfi-ducia nei confronti dell’Azione cattolica e porterà successivamente alla scelta religiosa. Ciò non toglie la numerica crescita associativa che raggiunge il suo apice nel 1961 con 77.304 tesserati [le percentuali si possono così riassumere, anche per gli anni precedenti: 39% Gf, di cui 12% Effettive; 36% Giac, di cui 9% Seniores; 15% Unione donne; 10% Unione uomini; la percentuale più alta è, quindi, di quella che attualmente è l’Acr] e il moltiplicarsi delle iniziative formative a tutti i livelli, per tutte le età e per ogni settore di vita delle persone, iniziative che hanno il loro apice nelle set-timane estive, già timidamente proposte dai giovani e dalle giovani negli anni Trenta. Il 1° no-vembre 1969 entra in vigore il nuovo Statuto, preceduto da una serie di incontri sia unitari che per ciascun ramo.
Qualche fatto da segnalare: nel 1951 si comincia a parlare dell’apostolato dei laici; nel 1953 prende avvio il Movimento famiglie; nel 1958 apre ufficialmente la Casa di esercizi Santa Maria in Colle, già data nel 1947 dal vescovo mons. Mantiero alla Gf e all’UD; nel 1960 viene adottato il metodo “vedere, giudicare, agire”, si propongono corsi per la gestione di piccoli gruppi, parte la prima scuola sociale e il 26 novembre viene inaugurata Casa Toniolo; nel 1963 si tiene il primo corso di orientamento vocazionale e viene istituita una Commissione diocesana per i ragazzi, for-mata da Gf, Giac, UD e Maestri cattolici; tra il 1965 e il 1966 iniziano i primi esperimenti di colla-borazione e integrazione, anche economica, tra Gf e Giac, tra Unione donne e Unione uomini.

Lista dei presidenti fino al 1970 (s. e. & o.)
mons. Ferdinando Pagnoscin, 1878
Lorenzo Fietta, 1880
mons. Giovanni Battista Mander, 1884
Giuseppe Nicolò Bianchini, 1885
Giuseppe Castagna, 1891
mons. Bartolomeo Fantuzzo, 1898
mons. Bartolomeo Carturo, 1900
don Angelo Brugnoli, 1908
don Luigi Brusatin, 1910
don Giovanni Mattarollo, 1914
Giuseppe Benvenuti, 1917 (provvisorio)
mons. Giuseppe Agostini, 1917
don Luigi Sartori, 1927
Con lo statuto del 1939 la presidenza dell’Ac veniva affidata ai vescovi
mons. Enrico Pozzobon 1940 delegato vescovile
Raffaello Bettazzi, 1946
Luigi Rossetti, 1953
Leandro Rizzo, 1970