Settimana Teologica del Meic: Camaldoli 22-26 agosto 2022

Una straordinaria occasione di approfondimento e di confronto. E’ ciò che hanno trovato, tra le antiche mura del monastero di Camaldoli, i partecipanti (circa un’ottantina, provenienti dai gruppi MEIC di tutta Italia) alla tradizionale settimana teologica del MEIC (Movimento ecclesiale di ispirazione culturale),dal 22 al 26 agosto.
Il tema, “Prendersi cura. La cura di sé (corpo e spirito)”, si inscrive in un percorso pensato dalla dirigenza nazionale dell’associazione e da sviluppare nel corso di un triennio, all’interno delle settimane estive dei  prossimi anni (la cura degli altri e la cura del creato gli altri due temi in agenda).
Un tema non scontato, quello di quest’anno in particolare, che ci ha costretto (e ci costringe) a riflettere su quanto la cura di sé, nella ricerca faticosa di un’armonia tra anima e corpo, costituisca il fondamento del nostro vivere da credenti, a conferma di ciò che già Tertulliano aveva intuito e cioè come la carne sia il “cardine della salvezza” (caro salutis cardo).
Nel corso della settimana siamo stati accompagnati nella nostra ricerca dal prezioso contributo dei vari relatori che hanno approfondito la tematica attraverso diversi punti di osservazione: siamo partiti dalla riflessione in campo teologico (prof. Giorgio Bonaccorso, docente dell’Istituto di liturgia pastorale di Padova; Silva Catta, collaboratrice dell’Ufficio Catechistico della Diocesi di Vercelli), per poi passare alla testimonianza di Emanuele Bordello, giovane monaco camaldolese, a confronto con la spiritualità ignaziana, ad opera di una coppia di esperti docenti (Antonio Trupiano e Francesca Rossano). C’è stato spazio anche per l‘arte, e in particolare per la musica e per il magico fondersi in essa di corporeo e incorporeo, come ci ha spiegato il prof. Luigi Girardi, Direttore dell’Istituto di Liturgia pastorale di Padova.
Di particolare interesse anche il Convegno di studi storici, svoltosi nella giornata di giovedì 25, quest’anno dedicato a “Fascismo e modernità: la metamorfosi del cattolicesimo italiano a cura di Tiziano Torresi, con il contributo di altri due esperti nell’ambito della Storia contemporanea: Francesco Bonini, dell’Università LUMSA, Enrico Galavotti, dell’Università “D’Annunzio” di Chieti-Pescara e Francesco Traniello dell’Università di Torino. Si è trattato di un approfondito excursus per indagare, a partire dalle conseguenze della Grande guerra e attraverso il ventennio fascista fino al secondo dopoguerra, le progressive trasformazioni all’interno del movimento cattolico e l’evoluzione dei cattolici nei confronti della società d massa, della democrazia, dell’economia capitalista  e industriale. Un modo per ricordare le nostre radici storiche, perché come credenti abbiamo un’importante eredità inscritta nella storia del nostro Paese e che è passata anche per il Monastero di Camaldoli (basti pensare al “Codice di Camaldoli” che tanta rilevanza ha avuto per la stesura della nostra Carta Costituzionale). Ha chiuso il percorso della settimana una nutrita tavola rotonda dal titolo “Prendersi cura di tutto l’essere umano, in particolare nel campo educativo, medico, economico”. Vi hanno partecipato esperti dei vari settori: per la scuola una Dirigente scolastica (Daniela Mezzabarba), un medico (Gerardo Iuliano) e un imprenditore (Giuseppe Iotti). I diversi intervenuti hanno evidenziato, portando l’esperienza concreta del loro vissuto, come non sia possibile, da cristiani, ma prima di tutto da Uomini, fare sanità, scuola o impresa senza un’autentica relazione di cura dell’altro.
Questione complessa e forse ancora poco indagata anche tra noi credenti, quella della cura di sé, che include anche l‘attenzione al corpo e alla corporeità come “via per credere”. Perché credere, come ci ha ricordato il prof. Bonaccorso, non è una mera questione intellettuale, cosa da teologi per capirsi, ma coinvolge soprattutto il nostro esserci con la nostra corporeità, via privilegiata per raggiungere l’Altro.
Roberta Veronese

 

Meic Nazionale Camaldoli 2022