Santa Maria Bertilla nel centenario della morte

mercoledì 26 ottobre, l’urna della santa, dalla chiesa di Santa Rita (San Leonardo) verrà portata in Cattedrale (arrivo ore 17). Alle 18.30 ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Michele Tomasi.

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Alle 20 le spoglie della santa lasceranno Treviso, alla volta di San Martino di Lupari, dove, alle 21.00 inizierà in chiesa la veglia notturna di preghiera. Giovedì 27, in chiesa a San Martino di Lupari, alle 7.30 si reciteranno le lodi mattutine, mentre alle 9.30 ci sarà la celebrazione eucaristica.

 


Martedì 25, alle 15, arrivo dell’urna nella chiesa dell’ospedale Ca’ Foncello, dove, alle 17, ci sarà una celebrazione eucaristica aperta in particolare ai malati e al personale.
Alla sera, alle 20.30, nella chiesa di Fiera (Treviso): musica e preghiera con la partecipazione del coro “Ad nundinas”, diretto dal maestro Michele Pozzobon.
Mercoledì 26, alle 11, benedizione della nuova statua di santa Bertilla all’ospedale Ca’ Foncello.

21 ottobre: Pellegrinaggio al corpo di Santa Maria Bertilla nel centenario della morte
Ricordiamo il pellegrinaggio al corpo di Santa Maria Bertilla, in occasione del centenario della sua morte.
L’Azione Cattolica di Treviso si ritroverà venerdì 21 ottobre alle ore 15.15 per visitare i luoghi della Santa e pregare davanti alla sua urna.
Saremo accompagnati da Mons. Stefano Chioatto e da don Giancarlo Pivato.
Attenzione: Il luogo di ritrovo per il pellegrinaggio AC al corpo di Santa Bertilla sarà all’interno del quartiere latino, davanti all’auditorium (ex chiesa di Santa Croce) ingresso da Piazza Santa Maria dei Battuti

venerdì 21 ottobre.
Tutti i luoghi del pellegrinaggio sono nel Quartiere Latino (ex Ospedale di S. Leonardo) – Treviso
ore 15.15 ritrovo davanti all’auditorium (ex chiesa di Santa Croce) ingresso da Piazza Santa Maria dei Battuti
Canto, saluto di d. Giancarlo Pivato a nome del Comitato Diocesano per il Centenario della Santa. Avvisi
I PARTE
Visita alla mostra fotografica e visione del video (7’) sulla vita della Santa (sale studio della cappellania universitaria)
Visita alla stanza in cui morì la Santa
Visita alla Cappella
II PARTE
Ex Chiesa della Santa Croce. Itinerario di preghiera presso l’urna della Santa
Possibilità di Confessioni presso l’Oasi di S. Bertilla (vicino alla Cappella)
Ore 16.30 Celebrazione eucaristica nella Memoria della Santa  
Ore 18.00 per chi desidera: Ca’ dei Carraresi – Convegno sul tema: La cura del malato: questione di giustizia e di pace? Interviene la dott.ssa Mariella Enoc, Presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (Roma).

Per scaricare la locandina cliccare qui

Per conoscere e approfondire la vita di Santa Bertilla cliccare qui

Omelia di don Stefano Chioatto – celebrazione eucaristica nella Memoria di Santa Maria Bertilla cliccare qui

Il testo è disponibile a Casa Toniolo – Treviso

Per puro amore”: così don Antonio Guidolin, da oltre vent’anni responsabile della pastorale della salute ed altrettanto cultore delle biografie e della spiritualità dei santi della Chiesa trevigiana, ha voluto intitolare la nuova biografia di Santa Maria Bertilla Boscardin, nata a Brendola (Vi) nel 1888 e morta Treviso, città nella quale ha trascorso la gran parte della sua vita religiosa come infermiera in ospedale a san Leonardo, nel 1922. La scelta riprende l’espressione, che più volte si incontra nel diario spirituale della giovane suora, con la quale santa Bertilla indicava le motivazioni ed insieme lo scopo del suo agire. La pubblicazione, richiesta all’autore e promossa dalle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, l’Istituto di cui suor Bertilla faceva parte, esce in occasione dell’anno centenario della morte. Sono già numerosi i racconti della sua vita che si sono susseguiti dal periodo immediatamente successivo alla sua morte, fino a giungere a tempi più recenti. La fama di santità dell’umile suora infermiera non si è mai spenta nel cuore dei trevigiani, per via di quella attrattiva che hanno coloro che Papa Francesco definisce “i santi della porta accanto”, della cui statura si rischia di accorgersi solo quando vengono a mancare perché non compiono nulla che faccia notizia, non hanno esperienze spirituali straordinarie e la loro santità è tutta giocata nel vivere evangelicamente la quotidianità.
Le fonti a cui l’autore attinge per costruire la sua narrazione provengono in buona parte dagli atti raccolti in occasione della causa di canonizzazione, arricchiti dagli aneddoti presenti nelle numerose biografie precedenti. Il volume, pubblicato da «Leggimi», una giovane casa editrice cattolica piemontese, nata lo scorso anno, si apre con la prefazione di monsignor Guido marini, già maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie ed ora vescovo di Tortona, che mette in luce la “tensione verso Dio che percorre l’intero racconto e che rimane un dato decisivo dell’esperienza spirituale di Santa Bertilla”.
La narrazione, condotta con uno stile letterario scorrevole, pur collocando la vicenda di Santa Maria Bertilla nel contesto storico del suo tempo, si caratterizza come una biografia spirituale. Il testo è corredato, infatti, da numerosissime citazioni tratte degli scritti della santa, che ne fanno emergere il ritratto interiore, senza dubbio di alto profilo. Gli aneddoti della sua vita sono riscattati dalla loro episodicità e ricollocati come significativi di ciò che caratterizza una vita cristiana nella sua pienezza. Un tratto peculiare di questa biografia è dato dal fatto che l’autore è attento a mettere costantemente in relazione il percorso di santità di Bertilla con le testimonianze di altri santi e beati sia degli inizi del ‘900, alcuni dei quali certamente non conosciuti da lei, sia con quelle di altri giganti della spiritualità del passato: tutti interconnessi tra loro attraverso la comunione che unisce tutti i battezzati.
Il racconto si snoda in dieci capitoli di differente grandezza, suddivisi a loro volta in numerosi paragrafi che ne facilitano la lettura. Ogni capitolo si apre con una citazione di un santo o di un autore spirituale del secolo XX, che quasi ne costituisce la chiave di lettura. Una parte non piccola è dedicata alla narrazione dell’infanzia e della giovinezza di Anna Francesca (così si chiamava suor Bertilla prima di entrare in convento), forse la parte meno conosciuta della santa, ma già molto rivelatrice della figura che poi emergerà.
Don Stefano Chioatto