Indicazioni per campi e uscite estive

Carissima/o Responsabile ACR,
quando abbiamo iniziato a pensare all’estate 2022, tutti speravamo che saremmo stati liberi dalla situazione pandemica che per due anni ci ha costretto a limitare le nostre attività e proposte formative e, soprattutto, le nostre relazioni e i legami affettivi con i nostri amici, i nostri ragazzi e le loro famiglie.
Non sta andando proprio come speravamo. Finalmente però possiamo ritornare a vivere esperienze importanti, camminare insieme, condividere servizi per gli altri, confrontarsi, pregare, cantare, giocare, sognare, guardare il cielo …. Insomma, possiamo finalmente riproporre i nostri “campi” pur dovendo ancora fare i conti con un virus sempre più contagioso e, fortunatamente, meno aggressivo.
Ti chiedo quindi, di far giungere agli educatori della tua associazione, che accompagneranno ragazzi e giovanissimi ai campi o a uscite giornaliere, alcune semplici osservazioni e attenzioni per vivere in sicurezza le nostre esperienze:
  • Non farsi prendere dall’ansia post pandemia
    • Il ministero della sanità non ha ritenuto di dover imporre disposizioni particolare pur in presenza di un aumento dei contagi. Le attività pubbliche assimilabili a quelle di un “campo” sono libere da ogni limitazione (bar, ristoranti, concerti, manifestazioni, cinema, chiese …).
    • La fascia d’età dei nostri ragazzi e giovanissimi è tra quelle attualmente meno contagiate.
    • I test prima della partenza, non garantiscono che il partecipante sia ancora negativo alla partenza (dovrebbe essere stato isolato anche dalla famiglia nei giorni tra il test e la partenza). Certo possono comunque ridurre la possibilità che parta chi, contagiato qualche giorno prima non ha ancora sviluppato febbre, mal di gola, tosse … Se lo chiedete, fate attenzione poi ai comportamenti indotti dalla falsa sicurezza di essere negativi!
    • Potrebbe essere una buona attenzione ricordare ai genitori di ritardare la partenza di eventuali ragazzi in corso di auto-sorveglianza a causa di un contatto stretto con persona positiva (l’auto-sorveglianza, prevista per 7 gg dal contatto, non prevede l’isolamento, ma impone l’uso della FFP2 in casa e fuori). È evidente che se ritenete opportuno, per vostra tranquillità, consigliare ai partecipanti di sottoporsi al test, per reciproco senso di responsabilità, dovrete richiederlo anche all’equipe di campo e al personale di servizio.
  • Igiene frequente delle mani, distanziamento di un metro e uso delle mascherine (anche chirurgiche) rimangono le attenzioni più valide per limitare il contagio da qualsiasi virus. Per l’igiene delle mani oltre agli appositi gel può bastare il sapone se lasciato sulla pelle almeno per 20 secondi! avendo cura di insaponarsi in mezzo alle dita e fino al polso.
  • Educare i partecipanti al rispetto di sé e degli altri. L’educatore non può tenere sotto controllo ogni partecipante 24h al giorno; ognuno deve responsabilmente mantenere il distanziamento, la mascherina al chiuso anche nei momenti di relax, nei tempi per la pulizia personale nei bagni e nelle camere. Non stancarti di ricordare le norme, ma non angosciare (o peggio, allontanare) chi per distrazione infrange momentaneamente le precauzioni indicate.
  • Attenzione al momento dei pasti. È il momento per essere particolarmente scrupolosi e ricordare le norme post lockdown. I posti a tavola siano predisposti con un discreto distanziamento (la norma precedente indicava 1m da piatto a piatto); i partecipanti rimangano al proprio posto e se devono spostarsi indossino la mascherina; il cibo sia servito da persone incaricate che useranno la mascherina e si igienizzeranno le mani all’inizio di ogni distribuzione; anche pane e frutta è opportuno siano serviti al singolo commensale.
  • Pulizia frequente degli spazi comuni (eventualmente anche esterni), delle camere e di tutti i bagni
  • Areazione delle stanze prima dell’utilizzo; se possibile tenere socchiuse le finestre anche durante le attività e anche di notte nelle camere (evitando naturalmente di procurare sbalzi termici, mal di schiena, congelamento!!!)
  • Mantenere una camera libera per l’eventuale necessità di isolare chi dovesse manifestare febbre superiore ai 37.5°, forte mal di gola o tosse persistente. Ovviamente, bisognerà avvisare immediatamente i genitori; con il loro consenso eventualmente prendere contatti con un medico locale e/o organizzare il ritorno a casa.
Come vedi, sono attenzioni ormai entrate nella nostra vita quotidiana. Le cose più importante sono il “buon senso”, prendere le decisioni con tutta l’equipe di campo, tenere informato di eventuali situazioni anomale il Presidente parrocchiale.
L’essenziale comunque è che il “campo” possa essere un’esperienza significativa, bella, entusiasmante; che nulla possa rovinare questi giorni che rimarranno per sempre nell’anima dei partecipanti; il modo con cui si vivono le varie attività dimostri sempre il desiderio di vivere fraternamente e con gioia.
Ti affido un piccolo pensiero di Josep Maria Esquirol (nel libro “Umano, più umano”) su quello che accompagna sempre le nostre proposte … «Il canto è qualsiasi vibrazione gentile che si proietta in ciò che facciamo. In una poesia, in un’amicizia, in un lavoro gradevole… Il canto – con le sue molteplici espressioni – fa parte della contingenza, ma non è associato alla massificazione né all’assurdo né all’eccesso né all’impersonalità. E come può accompagnare la malinconia, così può accompagnare la gioia. In entrambi i casi apre e anima.» Lo conferma anche Pablo d’Ors in “Entusiasmo”, romanzo sulla vocazione, sul momento in cui l’autore scopre l’amore per Gesù: «Mi alzavo e mi sedevo senza sosta, senza sapere cosa fare del mio corpo; oppure andavo avanti e indietro; o avvertivo di nuovo il bisogno imperioso di cantare, d’altronde per esprimere quello che mi esplodeva nel cuore il canto era senz’ombra di dubbio più adeguato di qualsiasi discorso.” (da “L’anima e quella voglia matta di cantare” su www.vitaepensiero.it)
Carissima/o, mi auguro che tu e tutti gli educatori sentiate la vicinanza e la gratitudine dell’Associazione tutta, per il servizio che prestate ai più piccoli, anche in questi mesi estivi. Siamo consapevoli che le fatiche, le incertezze, le complicazioni si superano con la collaborazione e l’entusiasmo che nasce dalla certezza che non siamo soli e che il nostro servire è radicato nel Suo Amore.
Per questo mi permetto di raccomandare a tutti di ritagliarsi un tempo per la propria formazione di giovane e di educatore; in particolare ricordo il Campo base Uno e Due, occasioni irrinunciabili per chi si pone a fianco di ragazzi e giovanissimi (termine iscrizioni 27/7 su actreviso.it).
Ti ricordo che sono sempre raggiungibile al 334 688 2949 per eventuali chiarimenti o maggior informazioni. Ti saluto con simpatia nell’attesa di rivederci alla GRA del 10 settembre prossimo.
Ornella Vanzella Presidente diocesana
P.S. Una richiesta di collaborazione: chiedi di raccogliere le preghiere spontanee dei ragazzi/giovanissimi e di inviarle alla segreteria: siamo in fase di revisione del sussidio “5 pani e due pesci”. Potrete contribuire alla riedizione del nostro prezioso strumento di preghiera per ragazzi. Grazie.
Treviso, 14 luglio 2022