19 novembre 2022 prima memoria liturgica della Beata Armida Barelli

La Presidenza Nazionale, in occasione della prima memoria liturgica della Beata Armida Barelli del prossimo 19 novembre, invita tutta l’Associazione ad unirsi in preghiera durante la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Segretario di Stato della Santa Sede cardinale Pietro Parolin, nella chiesa della Domus Mariae – Roma alle ore 17.00.
Al termine della Celebrazione Eucaristica, nella chiesa interna alla Domus dedicata a Maria Immacolata, ci sarà la posa della reliquia della nostra Beata “sorella maggiore” Armida Barelli.
Preghiera. Padre, che hai plasmato in Armida col cuore del Figlio Tuo un’anima capace di orientare giovani di ogni tempo verso la piena esperienza di Cristo e della Chiesa attraverso “Eucarestia, Apostolato, Eroismo”, donaci di continuare a essere fedeli al suo messaggio. Alimenta la nostra speranza per la sua glorificazione ecclesiale e sostienici, per sua intercessione, nelle nostre necessità. Amen
Fondatrice della Gioventù Femminile di Azione Cattolica e cofondatrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Istituto secolare delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo e dell’Opera della Regalità per la liturgia, Armida Barelli è stata beatificata il 30 aprile del 2021 nel Duomo di Milano. La data del 19 novembre è stata scelta per la memoria liturgica per ricordare la consacrazione della Beata Armida insieme al primo gruppo delle Missionarie della Regalità avvenuta nella chiesetta di San Damiano, ad Assisi, il 19 novembre del 1919.
Tra le intuizioni di Armida Barelli vi è quella di un laicato formato, capace di portare nel mondo i valori evangelici, «un laicato non solo maschile, ma anche femminile». In anni complessi come quelli del secondo dopoguerra, anticipò il protagonismo delle donne nella Chiesa e nella società. Affinché le giovani potessero spendersi attivamente nella realtà del proprio tempo, la Barelli si dedicò alla loro formazione e istruzione. «Essere per agire», «istruirsi per istruire», «santificarsi per santificare» erano le parole d’ordine che venivamo proposte alle giovani e che si concretizzavano in una varietà di iniziative ecclesiali, culturali e sociali.
La fase diocesana della causa di beatificazione è stata aperta nel 1970 e nel 2007 Armida Barelli è stata dichiarata venerabile. Il 20 febbraio 2021 è avvenuto il riconoscimento di un miracolo attribuito alla sua intercessione: la guarigione di una donna allora 65enne, Alice Mascini, investita il 5 maggio 1989 da un camion mentre era in bicicletta e ridotta in fin di vita. La nipote, aderente all’Azione cattolica, pregò fervidamente la venerabile Barelli. Dieci giorni dopo la donna si riprese recuperando perfettamente. Alice Mascini è morta ultra novantenne pochi anni fa, ma «ci ha lasciato la testimonianza di una guarigione completa e duratura».
Sempre sabato 19 novembre, alle ore 12.30, è prevista una Celebrazione Eucaristica presso il Santuario di San Damiano in Assisi, presieduta da mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Cenni storici su Domus Mariae
Nel 1949 la Gioventù femminile di Azione cattolica, dando seguito al sogno di Armida Barelli, acquista la tenuta di Villa Carpegna per costruirvi la nuova sede del Centro nazionale.Dopo il Giubileo del 1950, si avviano i lavori per la realizzazione del complesso, che viene completato tra il 1953 e il 1954 sulla base di un progetto dell’architetto Anselmo Poma. Le socie della Gf sono attivamente mobilitate nella raccolta di fondi attraverso la campagna «per un mattone». La prima pietra è benedetta da Pio XII. Nella vasta area su cui si edificano le domus, prende così forma concreta il tentativo di “risacralizzare” Roma dopo gli interventi urbanistici del ventennio fascista, che hanno lasciato uno spazio relativo alla specificità religiosa dell’Urbe, se non in alcuni aspetti monumentali. Nella Domus Mariae la committenza adotta un progetto improntato a forme tradizionali, che sottolineano la valenza “pubblica” della presenza associativa. (tratto da ITINERARIO TRA I LUOGHI DELLA MEMORIA DELLA STORIA DELL’AZIONE CATTOLICA ITALIANA)
Attualmente una parte del palazzo, nella parte posteriore della costruzione, è riservata alla sede Amministrativa dell’Azione Cattolica Italiana.